Antico Frantoio - sede dell'Ecomuseo

Un nastro verde di ferro si snoda attraverso lo spazio dell'Antico Frantoio - edificio storico di Morigerati, datato intorno alla fine del Settecento e oggi sede dell'Ecomuseo Transluoghi - fungendo da guida visiva e simbolica per i fruitori.

Il nastro si intreccia con la pietra del luogo, seguendo il ritmo delle pareti e attraversando gli storici macchinari utilizzati per la spremitura delle olive. Su di esso sono apposti dei piccoli pannelli informativi, che raccontano i contenuti multimediali dell'esposizione - creando un percorso che invita ad esplorare le storie e gli itinerari dell'Ecomuseo. I pannelli, fissati al supporto in ferro tramite l'uso di calamite, consentono una connessione sicura e facilmente rinnovabile nel tempo.

L'allestimento multimediale dello spazio consta di 3 monitor, un totem dotato di touchscreen e 4 visori per la realtà aumentata. Questi ultimi sono conservati all'interno di altrettante sedute in legno a forma di cubo, progettate per essere funzionali all'esperienza immersiva. I cubi - ricavati da un unico pannello di legno, piegato con la tecnica del kerfing - sono girevoli, per permettere ai visitatori di usufruire al meglio dei visori VR, e forati, per possibili giochi di luce.

Al di fuori della sede, i visitatori possono accomodarsi su una serie di panche impilabili, facilmente riordinate a seconda dell'uso di spazi interni ed esterni.

A completare l'allestimento, dei porta-brochure e altri dispositivi che fungono da contenitori, progettati per riporre il materiale elettrico.

La progettazione dell'allestimento della sede di Transluoghi - Ecomuseo del Bussento Contemporaneo - curato nella parte fisica da Giancarlo Guadagno, Simona Quagliano e Ilaria Spagnuolo, e nella parte audiovideo da Daniele G. De Stefano - è in perfetta sintonia con l'identità grafica dell'Ecomuseo nell'utilizzo sia dei segni che dei colori, con un linguaggio unico declinato per le diverse forme di comunicazione.