
Miriam Simoni e Arnaldo Iudici - Sentiero Valle della Lontra
Miriam Simoni e Arnaldo Iudici, ricercatori della Valle della Lontra
"Grazie a questo progetto abbiamo a disposizione 7 foto-trappole, di cui 4 dotate di un alimentatore solare, che ci dà maggiore autonomia. Ce ne occorrono 7 in quanto l'area è abbastanza vasta: monitoriamo il bosco, il fiume e l'uliveto.
L'obiettivo è riuscire a foto-trappolare le specie target che abbiamo individuato nell'ambito dello studio bibliografico, al fine di raccogliere dei record da utilizzare, poi, con la finalità della divulgazione scientifica o anche soltanto della condivisione con le popolazioni locali.
L'ultima foto-trappola installata ha registrato per 15 giorni di seguito, quindi abbiamo lavorato su un tempo abbastanza breve. Sono stati rinvenuti quelli che sono gli animali più comuni in assoluto, sul territorio - in particolare il cinghiale, che ormai monopolizza tutti i nostri rilevamenti.
In realtà la scoperta è dietro l'angolo - per dirne solo una: durante il periodo di aprile-maggio 2024, presso la foce del Bussento è stato avvistato lo Smergo Maggiore, un uccello mai osservato prima in Campania".
Miriam racconta:
"La mia passione per la ricerca sugli animali selvatici è nata durante le superiori: volevo studiare biologia, ho fatto un anno di volontariato ecologico in Portogallo e ho avuto la possibilità di lavorare in due Parchi Nazionali, seguendo prima un esperto di serpenti e poi un esperto di lupi.
Generalmente, i ricercatori provano a tenersi le informazioni per sé; invece in Arnaldo ho trovato subito un libro aperto. Quello che io non so, lo conosce lui e viceversa, dunque possiamo dire che si tratta di una collaborazione costruttiva. Io che vengo dalla Germania e ho girato tanto, mai avrei pensato di fermarmi qui. Ciò che mi ha fatto sentire a casa - poiché anche in Germania vivevo in una zona di montagna - è stato il suono della campanella al collo delle mucche e delle capre. Mio marito Roberto dice sempre: 'Quì non c'è nulla'. Ebbene, per me quel 'nulla' è tutto, e se lo capisci non hai bisogno di nient'altro".
Arnaldo aggiunge:
"Io ho avuto l'imprinting da mio padre, che ha sempre vissuto l'ambiente a 360 gradi. Avevo due passioni: una era la storia, l'altra erano le scienze naturali; e mi sono laureato sia in Conservazione dei Beni Culturali che in Scienze Naturali, così da coprire entrambe le mie vocazioni. Fin dalle prime volte in cui ci siamo incontrati, ho capito subito che avevo a che fare con una persona che condivideva gli stessi filoni di ricerca che ho sempre seguito anch'io. Ritengo che chi vive in questo contesto, chi decide di vivere qui in pianta stabile o è uno sprovveduto o è qualcuno che ha un piano ben dettagliato per il futuro. Io penso di ascrivermi alla seconda tipologia di persone".
Quindi abbiamo buttato giù un'idea; siamo stati supportati nella fase iniziale dall'Università del Molise e abbiamo provato ad indagare, in particolare, la Lontra. Una specie target particolarmente interessante e protetta, da cui prende il nome il Sentiero.
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